Mostra Arte Contemporanea ECO.2 -CARAVAGGIO ITALIA

Libro oggetto
Libro oggetto

 

INVITO

5-20 ottobre

Mostra Arte Contemporanea  ECO.2

presso Caravaggio,Italia

L’artista Solares Alejandrina partecipa alla esposizione EC0.2, la manifestazione si svolgerà nel Comune di Caravaggio dal giorno 5 al giorno 13 di ottobre 2013 (mostra aperta fino al 20 ottobre) e lo spazio espositivo è l’Ex Monastero di San Giovanni (conosciuto anche come “Ospedale vecchio”). L'evento aderisce ad AMACI (associazione dei musei d'arte contemporanea italiani) 9° edizione della giornata del contemporaneo.

http://www.caravaggiocontemporanea.it/bando_ec02.html

Libro oggetto

 

Solares Alejandrina

 

 

 

Ho scritto più di mille volte... io morirò

 

 

 

argilla cruda, tessuto e tecnica mista

 

 

2006-13

 

 

 

 

 

Una riflessione sulla vita umana, innervata di simbolismi: l'argilla, con la sua

 

concretezza e materialità, che in questo particolare caso viene utilizzata cruda,

 

sottolineandone la fragilità.

 

La stratificazione degli elementi e la caducità della struttura fanno sì che in questo

 

libro-scultura convivano il piacere e la poesia del sentire artistico, ad aumentare il

 

valore dell' esistenza esperienziale umana, messa a confronto con la precarietà

 

dell'umana esistenza, esplicitata e ripetuta, che vuole essere quasi un mantra, un

 

modo per esorcizzare nel bello la consapevolezza della fine.

 

(Testo dal catalogo di ECO2)

 

 

Solares Alejandrina Josefina, Libro d’Artista “Ho scritto più di mille volte …. io morirò”, 2006-12, Unico esemplare, Argilla cruda, tessuto e tecnica mista, dimensioni variabili (libro aperto cm) (Chiuso cm 35 x 30 x 70h), Peso 2kg .

 

Questo è un libro scultura, composto da più pezzi unici che potremmo definire come “pagine”.

 

Si tratta di un oggetto tridimensionale che non si presta alla manipolazione. L’artista affida il proprio messaggio scritto a una superficie precaria, una frase scritta con il carbone su una superficie simile alla terra.

 

Concettualmente quest’opera è apparentata con quella lunga catena di esperienze che nella storia troviamo sotto la definizione di “memento mori ”.

 

Iniziai quest’opera ripensando al concetto di morte in quanto evento luttuoso e temibile, un indagine che nel tempo è divenuta più profonda, oggi mi interessa la morte in quanto è un evento reale alla pari del nascere ma che attualmente è un tabù.  

 

In modo più ampio tutto il mio lavoro può essere accomunato ad un tema unitario, cioè le forme che assume la vita nel suo dilatarsi e organizzarsi, per ciò come artista prendo i miei soggetti partendo dalla vita, in questo modo ogni mio lavoro entra a far parte di una trama di vita.

 

È in questo contesto che quest’opera va collocata, il lavoro assume una riflessione sul nostro stesso esistere, la vita umana si presenta fatta di poesia e di piacere, ma anche di pericolo, di costante precarietà, di mancanza di pace. L'unico modo per lenire l'angoscia della lucidità nel confronto con la vita,  mi viene concesso dall'agire, nell'applicazione al fare artistico, è in queste condizioni che si svolge il lavoro, la modalità di una frase ripetutamente scritta mi serve a creare “come” una sorta di meditazione e, al contempo, di anestesia.

 

In quest’opera utilizzo l’argilla cruda, un materiale con il quale ho un rapporto iniziato nell’infanzia.

 

Dall’argilla sono incuriosita dalla crudezza e dalla fragilità, sono interessata a questo materiale in quanto è ancora terra-polvere e voglio esplorarlo senza dover intervenire con il fuoco, in passato ho lavorato con il forno e con la ceramica ma poi ho rinunciato a questo processo di trasformazione del materiale perché mi interessava la emozione primaria del suo essere precario. Ad oggi questa scelta mi ha portato lungo un percorso in cui il materiale “terra” è diventato primario, sopratutto come metafora fisica-corporea.

 

Tendenzialmente il mio lavoro è di tipo esperimentale in tal senso mescolo materiali diversi, talvolta posso applicare diverse finiture come la cera, il latte di calce e altre sostanze che ritengo idonee,  lo scopo resta comunque quello di generare una qualità della superficie che si presti bene ai miei processi di pensiero.

 

Spesso uso insieme all’argilla cruda anche altri componenti, materiali che scelgo perché penso comunichino e si integrino bene con il mio processo, in egual modo possono comparire degli oggetti all’interno dell’opera è entrano a far parte dell’opera contribuiscono a comunicare ulteriormente all’interno di un determinato dialogo visivo.

 

 

ECO 2 JULIET settimana-del-contemporaneo
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